Marzia Bollani
nasce a Pavia nel 1971
Affascinata dall’arte e da tutto ciò che da spazio alla mia fantasia, inizio negli anni 90 dopo aver terminato gli studi presso l’istituto Maria Ausiliatrice.
Diplomatami in stilismo, moda e costume, inizio a lavorare nel designer come arredatrice. Insieme al maestro Roberto Burnet, noto pittore e scultore Milanese vissuto a Parigi dopo la maturità a Brera, artista che gioca sull’ambiguità per polemizzare con il mondo esterno, inizio ad approfondire i miei studi lavorando duramente con tecniche diverse in ambito pittorico e con buon riscontro di pubblico e critica alle mie prime collettive.
Con il tempo la mia pittura diventa la forma di espressione prediletta dove meglio riesco a trasfigurare la mia insopprimibile istintività e pulsione emotiva dell’anima. Prende avvio da un figuratismo lontano, da regole accademiche, fluido libero volto a trasferire emozioni in cui i corpi si caricano di una forza che va’ oltre la fisicità, la dissolvo e la ricompongo su piani nuovi. Processo inevitabile evolutivo, abbandono la figura, la forma e lascio spazio al gesto, al colore che si stende quasi irrazionalmente sul supporto della tela, alla piena dissoluzione della corporeità prima cosi impregnante di suggestioni.
Si tratta di un discorso ininterrotto, di estrema coerenza spirituale. Gli abbracci, i grovigli amorosi che prima erano immediati, mostrati nella loro’ verità più profonda, liberi da ogni infrastruttura, e da ogni limitazione. Ora, colore gesto luce e amore in senso totalizzante. Non seguo la via che tutti seguono, cerco altrove. |
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Marzia Bollani
was born in Pavia in 1971
Marzia Bollani was born in Pavia in 1971. I started "my way" in 1990, enchanted by art in general and everything that gave space to my fantasy.
My professional studies includes a diploma as stylist with a specialization in fashion. Together with the master Roberto Burnet, famous painter and sculptor (Milan) lived in Paris after the Brera's degree, artist playing on ambiguousness for polemizing against the external world, i begin to deepen my studies, working hardly.
Job profile includes design as internal decorator, with different tecniques in the pictorial sphere, receiving positive feedback in term of press review and audience.
Time after time, painting became my favourite form of expression, where I could exploited in the best way, my invincible instinct and emotional pulsation of soul. It starts from a figurative art, far off academical rules, free fluid turned to transfer emotions, where bodies are burded with a strength going over a physical force, which I decompose and rewrite on new levels. After an inevitable developed process, I gave up the figure leaving space to the gesture, to colours that almost in an irrational manner stretch on the support of the painting to the full dissolution of the flesh.
It is a question of unbroken speech, of extreme spiritual coherence. Now colours, gesture, light, love are included in the same feeling…
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